Quando si lavora ogni giorno con dati tecnici e parametri da rispettare, è fondamentale intendersi sul loro significato. Produttori, distributori e tecnici devono parlare la stessa “lingua”, in modo che le informazioni siano condivise lungo tutta la filiera e in ogni circostanza. A questo proposito l’Europa ci viene incontro con uno strumento indispensabile: il Regolamento Prodotti da Costruzione (CPR), un regolamento preso a riferimento dalla normativa europea che sostituisce la precedente direttiva (CPD) e deve obbligatoriamente essere utilizzato da tutti gli Stati membri dell’UE.
L’obiettivo finale è sempre l’omogeneità di valutazione dei prodotti, per garantire la libera circolazione delle merci.
Il CPR, ufficialmente in vigore dal luglio scorso (ne abbiamo parlato qui), è destinato ai produttori e importatori quando immettono i prodotti sul mercato, e alle autorità pubbliche quando stabiliscono i requisiti tecnici delle opere edilizie. Il linguaggio tecnico comune è il risultato di un accurato lavoro di confronto fra le diverse specifiche tecniche, ossia:
- le norme europee armonizzate
- i documenti per la Valutazione Europea (European Assessment Documents – EAD), punto di partenza per il rilascio della Valutazione Tecnica Europea.
Tutte le informazioni sulle prestazioni dei prodotti, uniformate secondo il Regolamento, devono essere riportate nella cosiddetta Dichiarazione di Prestazione (DoP), un documento che il produttore è tenuto a compilare per ottenere la marcatura CE di ciascun suo prodotto, prima di metterlo sul mercato.
Semplificando, il percorso del CPR è questo:
Norme e documenti di valutazione > Valutazione delle prestazioni > DoP > CE
Il flusso è utile per capire nel dettaglio l’importanza degli elementi in gioco. Proviamo a vederli uno per uno.
Le norme europee armonizzate
Come abbiamo visto, sono il primo passo per arrivare alla marcatura CE. Ad oggi non esistono ancora delle norme redatte ufficialmente per il Regolamento Prodotti da Costruzione: il lavoro che deve essere fatto dal Comitato Europeo di Normazione – l’ente europeo che produce le norme tecniche – è proprio la revisione delle precedenti norme che si riferiscono alle direttive che il CPR ha sostituito. A queste ultime ci si dovrà dunque riferire mentre il lavoro di aggiornamento viene svolto.
I sistemi di valutazione
Nel CPR sono indicati i sistemi di attestazione della conformità, che prendono il nome di AVCP (Assessment and verification of constancy of performance). Sono le procedure che stabiliscono se e in quale misura ciascun ente o organismo europeo deve essere coinvolto nella valutazione della conformità del prodotto, secondo le relative specifiche tecniche. Sono dunque necessari per attivare i referenti eventualmente coinvolti e stabilirne il ruolo preciso.
La DoP e la marcatura CE
Solo dopo che l’azienda ha compilato la Dichiarazione della Prestazione può marcare CE il suo prodotto e immetterlo sul mercato. La DoP sostituisce di fatto la vecchia Dichiarazione di Conformità e introduce una terminologia più chiara e uniforme, oltre che un corredo di informazioni più complete sul prodotto. Gli utilizzatori – i progettisti, i costruttori, i tecnici di settore in genere – possono così scegliere basandosi sul fatto che le prestazioni tecniche dei prodotti sono state valutate secondo parametri oggettivi, uniformi e, quel che conta maggiormente, confrontabili.
Le normative tecniche sono essenziali per garantire i requisiti dei prodotti e la loro libera circolazione all’interno dell’Unione Europea. Ma è altrettanto importante recepite con precisione e tempestività perché i ritardi – anche in un solo Paese – creano ostacoli e penalizzano i produttori e i soggetti coinvolti, sino ai consumatori finali.
Scarica qui il testo integrale del CPR.