È ormai molto chiaro che i social network sono un mondo con cui le aziende devono avere a che fare se vogliono comunicare in modo efficace il proprio valore. Lo abbiamo visto parlando di Twitter e delle sue potenzialità anche per le piccole aziende del nostro settore. In quel caso ci siamo soffermati su una questione importante: il fatto che la maggior parte delle persone che conosciamo sia su Facebook non significa necessariamente che frequentare le pagine del network di Zuckerberg sia la cosa più utile per la nostra azienda.
Se ci rivolgiamo ad esempio a un mondo di professionisti, distributori e rivenditori, potremmo prendere in considerazione l’uso di LinkedIn, un network di certo meno popolare ma sempre più centrale nelle dinamiche del marketing “business to business”, ossia fra aziende. In sostanza, mentre le persone – compresi i professionisti che vogliamo contattare – usano Facebook per connettersi con amici e parenti, LinkedIn è una piattaforma nata per generare affari, un luogo adatto a sviluppare una rete di relazioni professionali.
I social network, infatti, si stanno specializzando: alle persone non piace mescolare affari e tempo libero, e per questo anche sulla rete cercano luoghi separati in cui sviluppare le proprie attività.
In realtà fra LinkedIn e Facebook ci sono molte analogie. Entrambi prevedono spazi di discussione fra persone accomunate da un interesse – i “gruppi” – e pagine in cui le aziende possono presentarsi, raccomandare altre aziende o prodotti, condividere post e argomenti. Su LinkedIn, però, in tutto ciò è sottinteso l’aspetto “di business”: proprio perché sono su LinkedIn in veste professionale, i nostri follower sono interessati agli aspetti commerciali e tecnici della nostra azienda, ricercano contenuti specifici e sono propensi a condividere contenuti coerenti con tutto ciò.
LinkedIn offre da questo punto di vista strumenti più avanzati ed efficienti rispetto a qualunque altro social network: i membri dei diversi gruppi di discussione hanno molto spazio per conversazioni approfondite, possono contare su sommari quotidiani e settimanali di tutto ciò che viene detto sul gruppo – i cosiddetti “digest” – e possono personalizzare la propria presenza in modo minuzioso, scegliendo cosa condividere e cosa far sapere di sé. Queste vere e proprie community professionali sono uno strumento eccezionale per le aziende che vogliono farsi conoscere, promuovere nuovi prodotti o condividere argomenti specifici con colleghi e potenziali clienti. Proprio perché si ha a che fare con una platea di utenti fortemente orientati al business, è molto più semplice andare “dritti al punto” eliminando la mole di chiacchiere in libertà che ha fatto la fortuna di altri network, ma che in ambito professionale sarebbe solo controproducente.
Ad oggi sono attivi più di 1.200.000 gruppi di discussione, e sono 190 milioni gli utenti di LinkedIn nel mondo, di cui circa 3 milioni italiani.
Anche Savio è su LinkedIn: per chi non l’ha ancora vista, questa è la nostra pagina. Ai circa 600 follower, invece, il nostro grazie più sincero!