Chiunque di voi abbia fatto un viaggio a Londra l’avrà di certo catturato in una mezza dozzina di angolature e prospettive diverse. Del resto, “Dio dell’amore” di Piccadilly Circus è una delle statue più fotografate di sempre, il simbolo di un luogo che per popolarità ha davvero pochi confronti al mondo.
Di questo Eros britannico si conosce ogni centimetro quadrato, ma ciò che ci interessa qui è un’informazione che non sanno in molti: la statua, installata al centro della piazza nel 1893, è infatti il primo esempio assoluto di lavorazione in alluminio, un’autentica invenzione artistica per l’epoca.
Per vedere il debutto dell’alluminio in campo propriamente edilizio, però, sarebbero dovuti passare altri cinque anni, e questa volta a casa nostra.
Era infatti il 1898 quando la cupola della chiesa di San Gioacchino a Roma fu completamente rivestita di lamine metalliche, traforate di stelle di cristallo: uno spettacolo che oggi si può ammirare pressoché intatto (sì, l’alluminio ha il pregio di durare molto, molto a lungo, e i progettisti dell’epoca già lo sapevano bene…).
Parlando di celebri soggetti fotografici, è un attimo attraversare con la mente l’oceano e inquadrare dalla baia di New York lo skyline “per definizione”. La sagoma più riconoscibile fra tutte è l’incredibile grattacielo art déco dell’Empire State Building, finito di costruire nel 1931.
Non è solo uno degli edifici moderni più famosi, ma è anche la prima costruzione in cui è stato impiegato (e in modo stilisticamente piuttosto coraggioso) l’alluminio anodizzato. I toni grigi del metallo fanno risaltare le rientranze e le linee della costruzione, donandole un aspetto inconfondibile e preservandola dalla corrosione e dall’azione del tempo. Un vero capolavoro di funzionalità.