
C’è dunque un anno in più per usufruire delle detrazioni sulle spese per i lavori su abitazioni e parti comuni dei condomini, e c’è anche qualche piccola ma importante novità. Vediamo nel dettaglio come funzionano per quest’anno i due tipi di bonus.
Detrazioni 50% per le ristrutturazioni
Chi può richiederle
È possibile detrarre dall’Irpef il 50% delle spese sostenute per ristrutturare la casa o le parti comuni del condominio, fino a un massimo di 96.000 euro. Come sempre, il rimborso avviene in 10 anni.
Possono richiedere questo rimborso tutte le persone che pagano l’Irpef, anche se non risiedono in Italia. Non è necessario essere proprietari dell’immobile: possono fare richiesta anche gli inquilini, i familiari conviventi del proprietario o chi sta per acquistare l’immobile in corso di ristrutturazione, a patto che abbia già un compromesso registrato.
Per quali lavori
Le detrazioni possono essere richieste sulle spese sostenute fino al 31 dicembre 2016, per una lunga serie di interventi: ristrutturazione e manutenzione straordinaria sulle singole abitazioni, manutenzione ordinaria e straordinaria delle parti comuni dei condomini, ricostruzione o ripristino degli immobili danneggiati da calamità naturali, acquisto o costruzione di box auto e posti auto, eliminazione delle barriere architettoniche, installazione di dispositivi antifurto, di impianti fotovoltaici e antinfortunistici, messa in sicurezza antisismica, bonifica dall’amianto, riduzione dell’inquinamento acustico.
Se si acquista un immobile già ristrutturato da un’impresa edile, si può richiedere una detrazione forfetaria pari al 25% del prezzo di acquisto, a patto che questo avvenga entro 18 mesi dal termine dei lavori.
La detrazione copre anche le spese di progettazione di tutti gli interventi di ristrutturazione.
Come fare
Oltre a fare le consuete richieste di permesso per i lavori e a soddisfare le norme sulla sicurezza – se si sceglie un’unica impresa, queste pratiche possono essere gestite da quest’ultima – è necessario pagare tutto con bonifici bancari o postali, indicando nella causale la norma di riferimento – art. 16bis del dpr 917/1986 –, il codice fiscale del beneficiario e la partita iva del fornitore. Molte banche con servizio online hanno predisposto dei bonifici speciali dedicati alle ristrutturazioni: sarà sufficiente scegliere quelli.
È necessario tenere copia di tutti i documenti, comprese le fatture e i bonifici, nel caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Ecobonus del 65%
Chi può richiederlo
La detrazione del 65% delle spese per l’efficientamento energetico può essere richiesta dalle persone fisiche e dalle società (aziende, associazioni, enti pubblici e privati) e prevede un rimborso in dieci anni. Anche qui non è necessario essere proprietari dell’immobile: può accedere al bonus anche il coniuge del proprietario, l’usufruttuario, i parenti fino al terzo grado del proprietario conviventi e gli affini, cioè i parenti del coniuge, entro il secondo grado.
Sono ammessi tutti gli immobili e gli edifici residenziali, commerciali o industriali già costruiti e dotati di impianto di riscaldamento.
Per quali lavori
Le detrazioni possono essere richieste sulle spese sostenute fino al 31 dicembre 2016, per: interventi su finestre, infissi, involucri esterni degli edifici, pavimenti e tetti che comportino una riduzione della trasmittanza termica, secondo valori precisi riportati dalla norma; installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda; sostituzione degli impianti di riscaldamento con sistemi ad alta efficienza energetica previsti dagli allegati tecnici alla norma; interventi di adeguamento antisismico; acquisto, installazione e messa in opera di sistemi domotici – novità 2016 – ossia impianti elettronici per i controllo di riscaldamento, illuminazione e produzione di acqua calda.
L’importo massimo della detrazione è di 60.000 euro, eccetto che per i pannelli solari e gli impianti di riscaldamento per i quali si ferma a 30.000 euro.
Come fare
Per ottenere il bonus è necessario che un tecnico abilitato certifichi che gli interventi rispondono ai requisiti richiesti dalla norma. Per gli infissi è richiesta la certificazione fornita dal produttore, mentre è sempre necessario l’attestato di prestazione energetica (APE).
I pagamenti devono avvenire con bonifico bancario o postale, seguendo gli stessi accorgimenti dei bonifici per ristrutturazione, anche per ciò che riguarda i documenti da tenere in archivio.







