Google+, che si legge “plus”, è il social network di casa Google. Il che significa fondamentalmente due cose: che ha alle spalle la più grande web company del pianeta e che è strettamente collegato con tutti i servizi offerti da quest’ultima, in primis il suo motore di ricerca. Seguendo la filosofia di “Big G”, infatti, con un solo account (le cui chiavi sono tipicamente l’indirizzo Gmail e la password) si accede in modo automatico a tutto il mondo di servizi, siti e risorse offerti dal colosso californiano. Ciò vale anche per Google+, che è di fatto un’estensione “sociale” dell’account, un profilo personale o una pagina aziendale all’interno di una sconfinata rete di altri profili e pagine.
Per scoprire come funziona Google+, e soprattutto come può essere utile per un’azienda del nostro settore, vediamo innanzi tutto come si crea una pagina. Una volta aperto un account, i passi sono semplici: bisogna scegliere il nome della pagina, selezionare il tipo di attività che la nostra azienda svolge – come su LinkedIn – inserire tutte le informazioni di contatto e una breve descrizione, usando in modo opportuno le parole chiave che meglio ci rappresentano. Come ultima cosa, Google+ ci chiede di inserire un logo e di scegliere un’immagine di copertina, ossia una sorta di banner molto simile alle cover delle timeline di Facebook.
Tutto piuttosto veloce, dunque. Ma da sola la pagina non basta: per completare l’opera bisogna collegarla al sito web dell’azienda. Il vantaggio principale di Google+, infatti, sta nella capacità di aumentare la visibilità dei suoi iscritti sul motore di ricerca più usato e cliccato del web. Per legare la pagina dell’azienda al suo sito basta inserirne il link nella scheda informazioni della pagina, e magari – per rendere il tutto ancor più efficace – integrare nel sito un “badge”, ossia una piccola porzione di codice html, che rimandi alla pagina di Google+. In questo modo, quando qualcuno ci cerca su Google o digita parole che sono attinenti alla nostra attività – e che abbiamo saggiamente inserito nella nostra descrizione aziendale – il nome della nostra azienda comparirà più in alto fra i risultati, e dunque sarà più visibile.
Un’altra caratteristica di Google+, particolarmente utile in ambito professionale, è la possibilità di gestire il proprio pubblico in modo molto personalizzato. Le persone o le aziende del nostro network possono essere organizzate in “cerchie”, categorie specifiche in cui inserire determinati tipi di contatti. Così, ad esempio, un’azienda potrà distinguere i propri amici fra “clienti”, “fornitori”, “partner” o “dipendenti” stabilendo di condividere con ciascuna cerchia contenuti diversi, o di seguire gli aggiornamenti solo di alcune. A questo proposito è importante ricordare che non è possibile inserire un contatto in una cerchia prima che sia lui a farlo.
Alcuni consigli per Google+
Nella gestione di tutti i giorni valgono di fatto le stesse regole viste per Twitter o Facebook, e cioè:
- pubblicare contenuti pertinenti con frequenza costante
- inserirsi attivamente nelle conversazioni
- controllare le notifiche e rispondere alle discussioni che ci riguardano
- citare altri marchi o profili nei propri post
A ciò si aggiunge la possibilità, esclusiva di Google+, di organizzare videoconferenze, i cosiddetti “hangout”, fra un numero ristretto di iscritti, e la funzione “eco” attraverso cui vedere quali dei nostri utenti ha più influenza nel condividere con altri i nostri contenuti.
Avete già creato la vostra pagina Google+ o state pensando di farlo?
Intanto, date un’occhiata a quella di Savio.