
Cercando le esperienze che sono nate in città negli ultimi anni si incontrano decine e decine esempi significativi di sensibilità ambientale. Come 8 Tallet, ad esempio, un quartiere residenziale progettato dallo Studio BIG che ha vinto il World Housing Building of the Year per il suo concetto rivoluzionario: nessun utilizzo dell’automobile, gestione evoluta dell’energia solare e un tetto verde di 1700 metri quadrati. Oppure il VM Houses, due costruzioni a forma di “V” e di “M” progettate per coniugare la migliore esposizione solare e un ottimo livello di privacy, un po’ come aveva fatto Le Corbusier con la sua Unitè d’Habitation. O ancora il Copenhagen Incinerator, incredibile esempio di come un inceneritore possa diventare un polo attrattivo: “io lavoro con l’idea di sostenibilità edonistica” ha detto Bjarke Ingels, l’architetto autore del progetto, “che è la sostenibilità che migliora la qualità della vita umana e il divertimento”. Per questo, l’edificio – da progetto, il più alto della città – una volta ultimato ospiterà sul tetto addirittura tre piste da sci. Oltre naturalmente a fornire calore pulito a 160.000 famiglie ed energia elettrica a più di 62.000 abitazioni.
Anche la forte vocazione turistica di Copenhagen è ispirata da questo spirito green. Il 63% delle camere d’albergo, ad esempio, è certificato dal punto di vista ecologico e più della metà degli hotel ha una precisa politica di tutela ambientale nella gestione di acqua, rifiuti, riscaldamento, cibo e lavanderia.
Visita la pagina di Copenhagen Green Capital 2014 sul sito della Commissione Europea.
Fonte: Architettura Sostenibile.






