Qualche tempo fa abbiamo visto che le e-mail possono essere uno strumento molto efficace per far crescere i propri affari. Utilizzarle nel modo migliore, però, significa anche considerare come vengono lette dai nostri destinatari. A questo proposito le cose stanno cambiando velocemente: oggi, nel 25% dei casi i messaggi di posta elettronica sono aperti esclusivamente su uno smartphone, e nel 7% su un tablet (fonte: emarketer.com).
La lettura in mobilità è sempre più diffusa, e soprattutto per chi lavora spesso fuori ufficio il classico computer desktop non è più il principale punto d’accesso al web. Morale della storia, se cambiano i supporti, anche i contenuti devono cambiare: nella creazione di un’e-mail, di una newsletter o di una DEM è indispensabile tenere conto delle caratteristiche del dispositivo, che nella maggior parte dei casi sarà touchscreen. Lo schermo avrà dunque dimensioni ridotte rispetto al monitor di un computer e l’aspetto dei contenuti sarà adattato automaticamente. In più, tutti i link saranno aperti con il “tap” di un dito.
Non potendo conoscere in anticipo con che strumento e con quale configurazione il destinatario visualizzerà la nostra e-mail, è bene seguire piccoli accorgimenti per mantenerne intatta l’efficacia. Ecco i più importanti:
1. Ricordate di ottimizzare le immagini per ridurne il peso: chi le guarda deve poterle scaricare velocemente anche con una connessione più lenta
2. Includete nell’e-mail un messaggio di solo testo, in modo che il contenuto possa essere letto anche dagli strumenti che non gestiscono il linguaggio HTML (quello delle pagine web)
3. L’oggetto dell’e-mail è importantissimo: scrivete un breve testo che riassuma il messaggio con le giuste parole-chiave
4. Evitate di inserire informazioni e link troppo vicini tra loro: i contenuti sarebbero confusi e soprattutto scomodi da attivare con la punta di un dito.
Seguendo questi semplici consigli, i vostri destinatari potranno leggere facilmente ciò che avete da raccontare, ovunque si trovino. A patto che i contenuti li sappiano incuriosire… Ma questa è un’altra storia.