
Come il bivacco valdostano, anche le strutture russe hanno un disegno tubolare, due camerate ciascuna, una zona giorno con cucina e una grande vetrata che regala agli alpinisti una vista mozzafiato sul panorama che le circonda. I bivacchi sono alimentati da speciali pannelli solari flessibili, che aderiscono alla superficie curva della costruzione, e sono completamente autosufficienti dal punto di vista energetico. Luci, computer, connessione internet, impianto Wi-Fi, oltre al riscaldamento interno traggono energia da un cogeneratore, mentre un sofisticato sistema di trattamento dell’aria e una gestione ecologica dei reflui organici assicurano un impatto ambientale realmente pari a zero.
“Il bivacco Gervasutti ha avuto un’inaspettata risonanza mondiale – racconta l’architetto Gentilcore – e sono stati i russi a contattarci. Avevano già diversi preventivi in mano, ma decidere per progetti più tradizionali di bivacco significava avere davanti quattro o cinque anni di lavoro e una spesa decisamente superiore. Noi in tre giorni abbiamo montato le unità e i costi di cantiere si sono praticamente azzerati”.
L’operazione in Russia è stata commissionata dal North Caucasum Mountain Club, con l’obiettivo di sviluppare sul territorio i servizi per lo sport, l’avventura e l’eco-turismo.
Clicca qui per vedere un video girato nel bivacco Gervasutti.
Chi volesse provare l’esperienza emozionante di una notte ad alta quota può trovare tutte le istruzioni sul sito ufficiale del bivacco.






