Il serramentista è fra le professioni più in crescita per volume d’affari. È quello che dice l’ultimo rapporto del Centro Studi CGIA di Mestre, che ha individuato le 20 categorie più in forma fra artigiani e piccole industrie, le professioni che con i loro numeri in crescita iniziano a sfidare la crisi di questi anni.
I dati dicono che nel 2013 artigiani serramentisti e montatori di mobili, raggruppati in una categoria unica, hanno segnato un notevole +132% rispetto all’anno precedente. Merito certamente del bonus ristrutturazioni previsto dal governo – che continua a essere un volano fondamentale per tutto il comparto – ma paradossalmente anche della crisi economica. Vediamola così: la casa è sempre stata e continua a essere la grande passione degli italiani, e in tempi difficili anziché pensare a cambiare abitazione si preferisce metter mano a quella vecchia, magari rifacendo gli infissi o le porte interne.
In un quadro generale ancora piuttosto indeciso iniziano dunque ad arrivare numeri incoraggianti, anche se vanno maneggiati con le dovute precauzioni: in termini percentuali, infatti, raddoppiare un giro d’affari di poche migliaia di euro è certamente più facile che far fare un piccolo balzo a un fatturato milionario. Le imprese del settore sono mediamente piccole, e in valori assoluti l’avanzata è meno imponente di quanto possa sembrare. Ma il segno positivo resta e i posti di lavoro in più, stimati in 24.000 per l’insieme delle categorie analizzate, sono comunque un’eccellente notizia dopo anni di difficoltà.
Per la cronaca, nella top-20 dei lavori anti-crisi i serramentisti sono in compagnia, fra gli altri, di panettieri, pizzaioli, giardinieri, gelatai, pasticceri, pellettai e addetti alle pulizie. Lo scettro della migliore performance va però ai tatuatori, che registrano la variazione più marcata: +442,8%. Speriamo, è il caso di dirlo, che i segni di ripresa siano davvero indelebili…
Scarica qui i dati del rapporto.