Chi controlla i controllori? Un’antica questione, ma sempre fondamentale in ogni settore. Anche quando si parla di certificazioni di qualità, ad esempio: un argomento sensibile che mette in gioco regole precise e metodi di verifica altrettanto rigorosi. Qui le cose funzionano così: ci sono degli enti internazionali di certificazione – Savio ha come partner TÜV Rheinland, leader europeo in questo campo – che si occupano di assegnare e rinnovare le certificazioni, siano esse di sistema o di prodotto, effettuando le visite periodiche previste dal protocollo. Si tratta di organismi riconosciuti che hanno costruito la loro reputazione in molti anni di esperienza, ma nel nome della trasparenza è giusto che ciascuno dei certificatori abbia sopra di sé chi ne verifichi l’adesione ai parametri stabiliti a livello internazionale. Si parla così di “accreditamento”: gli enti devono essere controllati e approvati – accreditati, appunto – da un organismo “terzo”, super partes.
Per l’Italia, questo ruolo è svolto da Accredia, l’unico istituto riconosciuto nel nostro Paese ad attestare che gli organismi di certificazione ed ispezione, i laboratori di prova e quelli di taratura abbiano le competenze per valutare la conformità dei prodotti, dei processi e dei sistemi agli standard di riferimento. Tutto ciò sotto la vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico: Accredia svolge un servizio di pubblica autorità, in quanto l’accreditamento è un servizio offerto nell’interesse pubblico e uno strumento di qualificazione dei prodotti e servizi che circolano su tutti i mercati.
Nei mesi scorsi, il TÜV ha richiesto ad Accredia di estendere l’accreditamento ai servizi di certificazione dei sistemi di qualità e di gestione ambientale, secondo le norme UNI EN ISO 9001 e UNI EN ISO 14001. Anche le certificazioni Savio, dunque, possono oggi mostrare il sigillo di Accredia, per un’ulteriore garanzia di qualità e trasparenza.
Per maggiori dettagli sulle certificazioni Savio, consulta la pagina dedicata.