Nei precedenti post sulla qualità dell’aria abbiamo visto quanto una soluzione come Thesan Aircare possa migliorare sensibilmente il nostro comfort e, in prospettiva, la nostra salute. Abbiamo scoperto che l’aria di casa può essere addirittura più inquinata di quella esterna, ma anche che, soprattutto se abitiamo in città, non è certo una valida alternativa aprire le finestre ogni tanto lasciando via libera a smog e polveri sottili.
Fin qui, però, tutti gli agenti inquinanti di cui abbiamo parlato sono in qualche modo frutto della nostra attività: traffico, industrie, edilizia, impianti di riscaldamento. C’è invece una minaccia che non ha a che fare con l’industrializzazione e il nostro stile di vita, ma che esiste da sempre in natura e proprio in ambienti chiusi si rivela particolarmente pericolosa. Parliamo del radon, un gas inerte radioattivo che si sprigiona direttamente da alcuni minerali, riconosciuto come cancerogeno da tutte le ricerche nel settore. Una recente direttiva europea ha fissato un limite rigoroso per la concentrazione di radon negli ambienti confinati, stabilendo i parametri per contenere il rischio entro limiti ritenuti accettabili. Le nuove indicazioni colmano una lacuna importante, perché sinora non esistevano limiti precisi, se non “livelli di guardia” – peraltro più alti di quelli stabiliti oggi – solo per i luoghi di lavoro.
Il radon ha origine dalle rocce e si propaga dal suolo attraverso le crepe e le intercapedini degli edifici, accumulandosi negli ambienti che non consentono un sufficiente ricambio d’aria. Ma come possiamo difenderci a casa o in ufficio? Posto che non è immediato sapere quanto radon c’è negli ambienti in cui viviamo e lavoriamo – serve un anno di rilevazione costante attraverso un piccolo dispositivo messo a disposizione dall’Enea di Bologna – la cosa migliore è procedere con una bonifica, sigillando le eventuali crepe nei muri e nei pavimenti con materiali sigillanti, e chiudendo accuratamente le fessure per il passaggio degli impianti elettrici e idrici. Tuttavia, questi accorgimenti vanno accompagnati da altre misure, fra cui soprattutto una ventilazione corretta degli ambienti. A questo proposito è importante che il ricambio d’aria fra interno ed esterno assicuri anche che il locale sia messo in pressione, in modo da evitare infiltrazioni di radon dal sottosuolo. Ecco perché nel progettare Aircare, i tecnici Thesan sono stati particolarmente attenti a questo dettaglio: con il suo sistema di ventilazione controllata, rende possibile una pressione corretta e costante nell’ambiente in cui è installato, filtrando agenti patogeni e ostacolando l’accumulo di gas nocivi.
Insomma, respirare un’aria più pulita e sana è possibile senza troppi sforzi e scegliendo le giuste soluzioni che, come Aircare, possono essere installate facilmente, in poco tempo e con investimenti contenuti. L’importante è capire che respirare bene è davvero la prima regola per vivere meglio in casa, a scuola e in ufficio.
Scarica qui il testo della direttiva europea.
La rubrica sulla qualità dell’aria da pochi mesi si è spostata su un blog tutto suo: AirSharing.