In arabo Madinat Masdar significa letteralmente “città sorgente”, e nessun nome sarebbe stato più appropriato per ciò che sta nascendo negli Emirati Arabi Uniti. La nuova città è infatti una vera e propria fonte di energie alternative, che le permettono di autoalimentarsi e di ridurre praticamente a zero la produzione di rifiuti.
Il Masdar City Project, seguito e realizzato dallo studio di progettazione architettonica Foster and Partners, è stato finanziato con un budget di 22 miliardi di dollari dall’Abu Dhabi Future Energy Company, una società presieduta dallo sceicco Zayed Al Nahyan. I lavori sono cominciati nel 2006 e si prevede che terminino a fine 2016, quando la nuova smart city sarà pronta per ospitare 50.000 persone e 1500 imprese nel più completo rispetto dei principi di ecosostenibilità, facendo risparmiare nei prossimi 25 anni oltre due miliardi di dollari di petrolio.
Tutto ciò assume un significato ancor più forte se si considera che Masdar City nasce proprio accanto a quella che è conosciuta nel mondo come “la città del petrolio”, Abu Dhabi. Due mondi agli estremi opposti, due filosofie di sviluppo – e di vita… – che simbolicamente si confrontano.
L’utilizzo evoluto di fonti rinnovabili è il principio su cui poggia tutto il progetto. L’energia solare copre circa l’80% del fabbisogno necessario a sostentare la città, ed è prodotta da una centrale fotovoltaica di 21 ettari. In più, gigantesche strutture ombrelliformi, dotate di cellule fotovoltaiche, sono dislocate su tutto lo spazio pubblico con la doppia funzione di riparare dalla luce diretta del sole e catturarne i raggi.
Le strade di Masdar City sono disegnate in modo da sfruttare i moti convettivi dell’aria e mantenere temperature più basse. Ciò è possibile grazie anche a una grande torre del vento che incanala per le vie cittadine le correnti d’aria fresche provenienti dall’alto. Un complesso sistema ad energia solare si occupa poi di desalinizzare l’acqua delle falde sotterranee nel deserto, oltre che di riciclarla e renderla disponibile per utilizzi di servizio.
Anche la mobilità è ispirata a principi completamente green: a Madinat Masdar le normali auto non potranno circolare, e saranno sostituite da circa 2.500 navette a emissioni zero che viaggeranno su 150.000 itinerari al giorno. Le strade per le navette si sviluppano per la maggior parte sotto la piattaforma della città, che invece è percorribile a piedi o in bici. Masdar sarà collegata ad Abu Dhabi e all’aeroporto tramite un sistema di ferrovia metropolitana ad alta velocità.
Centro simbolico della nuova città è il Masdar Institute Campus, un insieme di centri di ricerca e di formazione realizzato in collaborazione con il Massachussetts Institute of Technology e dedicato alla ricerca nel campo delle energie rinnovabili. Il centro è già operativo da più di tre anni e ospita team di tecnici e ricercatori da tutto il mondo, che hanno ideato e sviluppato parte delle tecnologie applicate nella nuova città. Anche questo, un brillante esempio di autosufficienza ambientale…
Per approfondire, leggi il post sul sito di Architettura Ecosostenibile.