La ventilazione meccanica controllata è una tecnologia nata per migliorare la qualità dell’aria negli ambienti in cui viviamo e lavoriamo ogni giorno. Ci protegge da molti inquinanti che così non ristagnano negli edifici, e allo stesso tempo consente di ottimizzare i fabbisogni legati al ricambio dell’aria a casa o in ufficio. Lo abbiamo visto nei dettagli parlando di Thesan Aircare, e ne parliamo in modo specifico sul blog AirSharing.
La comunità scientifica internazionale e il mondo della progettazione suggeriscono ormai da tempo di dotare gli ambienti chiusi di un sistema di ventilazione efficiente, ma spesso i costruttori e gli utenti finali non prendono in considerazione i benefici che potrebbe portare. Questo anche se i costi di materiali e installazione sono piuttosto contenuti, soprattutto in proporzione ai problemi che consentono di evitare: danni non di rado gravi per la salute. Del resto, lo stesso atteggiamento si verificava anche nei confronti dell’isolamento termico o dei sistemi efficienti di riscaldamento, almeno fino a quando non sono state emanate delle specifiche agevolazioni fiscali che incentivano i proprietari a “cappottare” gli edifici, cambiare i serramenti e sostituire i generatori di calore.
E la ventilazione meccanica? Come può rientrare in queste forme incentivanti? Su questo aspetto è stato pubblicato di recente un articolo – leggilo qui in pdf – per la rivista Neo Eubios, organo ufficiale di ANIT, l’Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e Acustico che da oltre 30 anni lavora per fare cultura sul tema del risparmio energetico in edilizia. L’articolo spiega appunto quali sarebbero i presupposti per poter beneficiare delle detrazioni fiscali anche per l’acquisto di sistemi di ventilazione meccanica controllata. L’auspicio, nella sostanza, è che si possa fare più chiarezza in un sistema di regole ancora piuttosto nebuloso, perché una dedicata forma di incentivo darebbe di certo impulso alla diffusione di questa tecnologia, e quindi a una migliore qualità della vita indoor. Con una conseguente diminuzione dei costi sociali legati all’insorgenza delle molte patologie causate dalla bassa qualità dell’aria interna.