Avete mai pensato di adottare un robot? Domanda bizzarra, direte voi. Ma no… nemmeno tanto, ve lo assicuriamo: c’è un ragazzo di 34 anni, figlio dell’invasione televisiva dei vari Goldrake e Mazinga, che i robot li crea proprio perché qualcuno li adotti e se li porti via con sé.
Lui si chiama Massimo Sirelli, vive a Torino e con il progetto Adotta un Robot ha creato “la prima casa adozioni di robot da compagnia al mondo”, come dice sul suo sito. “Ho sempre avuto una forte attrazione per le cantine, i garage, le soffitte e i cassetti pieni di vecchie cose non utilizzate – ci racconta Massimo – e sono cresciuto negli anni ’80, quando in TV i Transformers e Voltron occupavano le mie giornate”. Così ha pensato di unire queste due passioni costruendo robot a partire da vecchi oggetti, rottami e parti di meccanismi: latte di biscotti, bulloni, molle, e persino parti di accessori per serramenti. Sì, perché quando Massimo ha incontrato Savio per ragioni professionali – si occupa anche di graphic design e comunicazione visuale – e ha intravisto un cesto di scarti e rottami nel nostro stabilimento, per lui è stato un autentico colpo di fulmine. Ci ha chiesto di donargli un po’ di pezzi di maniglie, cerniere, meccanismi in alluminio destinati al riciclo per farli diventare braccia, occhi e congegni futuristici per le sue piccole creature meccaniche. Dai pezzi Savio sono nati così un bel po’ di “ometti” come li chiama Massimo. Ecco dunque una piccola sfida per aguzzare la vista di tecnici e serramentisti: date un’occhiata ai robot pronti per essere adottati sulla pagina del sito e cercate di scoprire quali di questi montano un accessorio Savio. Scrivetecelo e vi diremo se e quanto ci avete azzeccato…
I robot da adottare sono un’idea che fa sorridere, ma il progetto di Massimo Sirelli non è solo un gioco divertente: nasce dalla voglia di sperimentare, è un bell’esempio di creatività applicata al design – ripresa e celebrata da molte testate di settore – e soprattutto mette in pratica in modo emblematico la cultura del riuso, una forma di arte consapevole che va contro l’idea che tutto ciò che non è immediatamente utile vada buttato via.
Cosa aspettate, allora? C’è un robottino in cerca di famiglia che aspetta solo voi!