Quando nel nostro settore si parla di sicurezza, il rischio è che ci si riferisca soprattutto a numeri, sigle e codici, senza entrare nello specifico di ciò che queste norme tutelano concretamente. Nei mesi scorsi abbiamo parlato più volte di un ambito emblematico, quello della sicurezza scolastica, sottolineando quanto sia importante conoscere le norme e rispondere con un’offerta completa di soluzioni, oltre che naturalmente poter contare su risorse concrete a sostegno di una politica davvero efficace.
Parlando della conoscenza delle regole, crediamo sia utile per tutti – produttori, distributori, addetti ai lavori e utenti – cogliere l’occasione di ricordarle ogni tanto. È il caso ad esempio della UNI 7697, la norma che stabilisce i criteri di sicurezza dei vetri degli infissi. Questa norma è stata aggiornata esattamente un anno fa, e racchiude le regole che assicurano i requisiti minimi di sicurezza a chi apre e chiude le finestre ogni giorno, in casa o in ambienti pubblici come asili e scuole, ospedali, supermercati. Si applica ai vetri per edilizia e destinati a qualsiasi altro impiego non regolamentato da norme specifiche. Per i vetri curvi la norma si applica per la scelta della tipologia di materiale, mentre per la classificazione prestazionale si applica solo nel caso in cui per il vetro curvo sia definito un metodo di prova.
Nonostante sia nata come volontaria, oggi è una norma obbligatoria secondo quanto dice la legge. Per ogni produttore è importante perciò informarsi, ad esempio sul sito UNI o attraverso le associazioni di categoria, sugli adempimenti che la regola comporta per il lavoro di ogni giorno in officina, in special modo per ciò che riguarda la costruzione di porte per vie di fuga. Questi prodotti sono infatti sottoposti a test specifici – Verifiche di Costanza di Prestazione – sotto il Sistema 1, che richiede un continuo monitoraggio della produzione.