“Proven, permanent protection“, o per dirla in italiano “protezione garantita e permanente“. Se si tratta di igiene, c’è un’azienda inglese che fa di questa promessa la sua ragion d’essere, la propria “mission” come direbbero loro. Parliamo di BioCote, nata a Coventry nel 1994 e divenuta in pochi anni il leader mondiale nell’industria delle soluzioni antimicrobiche per ogni tipo di superficie. Come gli habitué di questo blog ricorderanno, Savio ha da tempo stretto una collaborazione con BioCote, che ha studiato e realizzato una particolare vernice antimicrobica utilizzata su tutti i maniglioni antipanico Savio delle linee Juvarra e Brunelleschi.
Abbiamo incontrato Guy Charteris, Partner Development Manager, per scoprire qualche dettaglio in più sulla visione dell’azienda e le prospettive di sviluppo di questa tecnologia nel nostro settore.
Com’è nata la vostra azienda e come si è sviluppata negli anni?
“Abbiamo cominciato oltre vent’anni fa nel campo delle coperture e delle vernici sanificanti, ma negli anni abbiamo sviluppato nuovi additivi non solo per le vernici ma per ogni tipo di materiale. Oggi aiutiamo i produttori in tutto il mondo a sviluppare un numero sempre maggiore di prodotti dotati di trattamento antimicrobico, e li supportiamo da un punto di vista tecnico, normativo e commerciale perché ogni loro cliente comprenda il valore di questo investimento”.
Qual è la relazione fra microbi e igiene?
“L’igiene può essere considerata come il processo attraverso cui le cose sono mantenute pulite. Un sistema di pulizia è definibile come igienico se contribuisce a ridurre i microorganismi presenti su un oggetto o una superficie, controllando nello specifico quelli dannosi per la salute, come i microbi”.
Crede che il settore dei serramenti sia interessante per lo sviluppo della vostra tecnologia?
“Assolutamente sì: la parte di una finestra che viene toccata e maneggiata più di frequente è di certo la maniglia. Sappiamo anche che il tipo di batteri che possono causare malattie sono spesso trasmessi indirettamente fra le persone: l’individuo A tocca una maniglia e vi lascia dei microbi, che si trasferiscono alla persona B quando tocca la stessa maniglia. Curiosamente, poi, abbiamo scoperto che la maniglia non è una parte a cui si pone particolare attenzione quando si pulisce la finestra”.
Uno dei vostri dice che potete “rendere qualsiasi cosa antimicrobica”: qual è l’oggetto più curioso con cui avete avuto a che fare?
“Abbiamo molti clienti che producono ogni tipo di materiale. Si va dai più classici come i mobili per le scuole o gli involucri dei telefoni cellulari, per arrivare ai meno usuali, fra cui erba sintetica, orologi da polso o spazzole per capelli”.
Quale pensa che sia la prossima sfida per un’azienda come la vostra?
“C’è una sfida non solo per BioCote, ma per chiunque nel mondo, e riguarda gli antibiotici. La resistenza agli antibiotici da parte di un numero sempre maggiore di batteri è una delle più grandi minacce mondiali alla salute. Anche se non può essere la soluzione sotto ogni punto di vista, l’introduzione di prodotti, materiali e superfici capaci di prevenire la proliferazione di questi batteri è un elemento fondamentale. Questa è la nostra sfida, e le partnership con aziende leader nel loro settore, come Savio, sono un passo importante nella giusta direzione”.